Chi sceglie di far parte di un cohousing lo fà come conseguenza di una scelta razionale ma con la consapevolezza di intraprendere un percorso che sarà complesso e difficile. L’avvio di un progetto di cohousing si deve solo a chi riesca a creare un gruppo con una propria storia comune. In una comunità dove è fondamentale la solidarietà tra i cohouser dove si favorisce la partecipazione alle decisioni, l’elemento di coesione è dato dal grado di condivisione che si stabilisce tra i membri. Curare le relazioni sociali rappresenta quindi la condizione primaria per una buona riuscita del cohousing, si deve creare un “modus operandi” quotidiano che permetterà di raggiungere gli obbiettivi prefissati. Per poter sperare in una felice conclusione del suo percorso di crescita occorre che sia presente almeno uno dei tre elementi essenziali di seguito elencati: 1 il gruppo dovrà lavorare sulla comunicazione attraverso facilitazioni e consensi – 2 dovrà essere presente l’autocostruzione nei rapporti sociali del gruppo – 3 la progettazione partecipata. Alla conclusione di questo percorso ecco che si verrà a creare quella che gli esperti definiscono la “comunità intenzionale” che si sarà sviluppata e rafforzata attraverso la socialità, la collaborazione, la diffusione delle idee e la solidarietà vicinale quindi una filosofia di vita. Il cohousing è una modalità di vita caratterizzata da una gestione partecipata, condivisa, consapevole, solidale e sostenibile e pensare di attuare tutto ciò in tempi rapidi è illusorio. Chi intenda far parte di un cohousing deve capire che affronterà un lungo cammino e che solo dopo un paziente percorso dove si matureranno competenze e conoscenze i cohouser potranno vedere trasformati in realtà i loro progetti.
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